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James Biancospino e le sette pietre magiche Paperback – 25 luglio 2018
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa310 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreAporema Edizioni
- Data di pubblicazione25 luglio 2018
- ISBN-108894342964
- ISBN-13978-8894342963
Dettagli prodotto
- Editore : Aporema Edizioni (25 luglio 2018)
- Lingua : Italiano
- Paperback : 310 pagine
- ISBN-10 : 8894342964
- ISBN-13 : 978-8894342963
- Peso articolo : 460 g
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 508,649 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 25,087 in Fantasy (Libri)
- n. 175,552 in Narrativa di genere (Libri)
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Recensito in Italia il 2 dicembre 2021

L’intreccio regge molto bene e i colpi di scena sono dosati al punto giusto. Si percepisce che la penna di Chialchia sa quando deve accelerare e quando rallentare. Le scene di battaglia e l’allenamento a monte sono descritti con perizia e naturalezza.
"In lontananza si udì il lento e pesante marciare di una rigida moltitudine. […] Bagliori esiziali esplodevano a intermittenza nel buio della notte, turbini, schianti e saette vorticavano e si ramificavano tra terra e cielo come scariche elettriche".
Il risultato è un romanzo avvincente e fresco.
L’ambientazione storica è assolutamente coerente, caratteristica che non è facile riscontrare nei fantasy “storici” dello stesso filone.
Il worldbuilding è interessante, anche se non del tutto originale. Funziona l’attribuzione di varie proprietà alle pietre e il fatto che le stesse condizionino l’animo umano, a seconda del loro impiego.
Alcuni aspetti, soltanto accennati, avrebbero meritato un approfondimento maggiore. Ad esempio, com’è possibile che James si adatti così facilmente a vivere nel 1500? Il lettore può solo immaginare il contrasto interiore che provi per il fatto di aver perduto i propri affetti e di essere costretto a vivere in una linea temporale cui appartiene.
E ancora: non c’è alcuna riflessione in ordine al concetto di vendetta? Sarebbe stato interessante anche capire come James si sia adattato alla nuova realtà in relazione agli aspetti più pratici: sapeva già andare a cavallo? Gli manca lo spazzolino da denti?
Siamo chiaramente nell’ambito della discrezionalità dell’autore, ma sarebbe stato interessante cogliere certi sviluppi.
Con la rilevante eccezione di James, che è un prescelto in via di formazione da manuale, i personaggi appaiono poco tridimensionali. I personaggi femminili, in particolare, appaiono come mere occasioni amorose o, al più, come donzelle da salvare. Da questo punto di vista si poteva fare di più.
D’altra parte, il romanzo fa parte di una serie e, quindi, può darsi che ci sia bisogno di uno sguardo più ampio per apprezzare fino in fondo la consistenza dei personaggi, soprattutto dal punto di vista delle implicazioni psicologiche e della caratterizzazione dei personaggi.
Vi sono poi alcune banalità francamente da evitare: frasi come “il cane è il migliore amico dell’uomo” o “l’attimo sembrò durare un’eternità” stridono all’interno di un testo di livello quale quello in commento.
In ogni caso, il libro si legge con piacere, è divertente e permette anche di riflettere.
L’ambientazione e la costruzione sono il vero punto forte di questa storia, narrata attraverso uno stile molto godibile.
Il cliffhanger finale– che in quanto tale mi ha fatto agitare i pugni verso il soffitto – lascia senza fiato. Non resta che leggere il seguito, che ha il compito di rispondere alle molte domande lasciate in sospeso. E di non spengere quella fiamma senza fine.
"Una forza inaspettata iniziò a crescere e ribollire nel suo cuore, come una scintilla che cercava spazio e ossigeno, per divampare in una fiamma senza fine".

L’intreccio regge molto bene e i colpi di scena sono dosati al punto giusto. Si percepisce che la penna di Chialchia sa quando deve accelerare e quando rallentare. Le scene di battaglia e l’allenamento a monte sono descritti con perizia e naturalezza.
"In lontananza si udì il lento e pesante marciare di una rigida moltitudine. […] Bagliori esiziali esplodevano a intermittenza nel buio della notte, turbini, schianti e saette vorticavano e si ramificavano tra terra e cielo come scariche elettriche".
Il risultato è un romanzo avvincente e fresco.
L’ambientazione storica è assolutamente coerente, caratteristica che non è facile riscontrare nei fantasy “storici” dello stesso filone.
Il worldbuilding è interessante, anche se non del tutto originale. Funziona l’attribuzione di varie proprietà alle pietre e il fatto che le stesse condizionino l’animo umano, a seconda del loro impiego.
Alcuni aspetti, soltanto accennati, avrebbero meritato un approfondimento maggiore. Ad esempio, com’è possibile che James si adatti così facilmente a vivere nel 1500? Il lettore può solo immaginare il contrasto interiore che provi per il fatto di aver perduto i propri affetti e di essere costretto a vivere in una linea temporale cui appartiene.
E ancora: non c’è alcuna riflessione in ordine al concetto di vendetta? Sarebbe stato interessante anche capire come James si sia adattato alla nuova realtà in relazione agli aspetti più pratici: sapeva già andare a cavallo? Gli manca lo spazzolino da denti?
Siamo chiaramente nell’ambito della discrezionalità dell’autore, ma sarebbe stato interessante cogliere certi sviluppi.
Con la rilevante eccezione di James, che è un prescelto in via di formazione da manuale, i personaggi appaiono poco tridimensionali. I personaggi femminili, in particolare, appaiono come mere occasioni amorose o, al più, come donzelle da salvare. Da questo punto di vista si poteva fare di più.
D’altra parte, il romanzo fa parte di una serie e, quindi, può darsi che ci sia bisogno di uno sguardo più ampio per apprezzare fino in fondo la consistenza dei personaggi, soprattutto dal punto di vista delle implicazioni psicologiche e della caratterizzazione dei personaggi.
Vi sono poi alcune banalità francamente da evitare: frasi come “il cane è il migliore amico dell’uomo” o “l’attimo sembrò durare un’eternità” stridono all’interno di un testo di livello quale quello in commento.
In ogni caso, il libro si legge con piacere, è divertente e permette anche di riflettere.
L’ambientazione e la costruzione sono il vero punto forte di questa storia, narrata attraverso uno stile molto godibile.
Il cliffhanger finale– che in quanto tale mi ha fatto agitare i pugni verso il soffitto – lascia senza fiato. Non resta che leggere il seguito, che ha il compito di rispondere alle molte domande lasciate in sospeso. E di non spengere quella fiamma senza fine.
"Una forza inaspettata iniziò a crescere e ribollire nel suo cuore, come una scintilla che cercava spazio e ossigeno, per divampare in una fiamma senza fine".

Una mamma spesso fuori per lavoro e un padre di cui non conosce nemmeno il nome; il suo migliore amico si chiama Brewal ed è un golden retriever dal pelo dorato.
Per aiutare la madre, James lavora il fine settimana e vive la vita giorno dopo giorno, senza tante aspettative. Eppure, un giorno a causa di una (apparentemente innocua) pietra, la sua vita cambierà per sempre.
James Biancospino è un personaggio realistico, che nella prima parte del romanzo non si abbandona alla parte dell’eroe senza macchia e senza paura, ma di un giovane ragazzo, giustamente spaventato, che si trova in un nuovo mondo fatto di magia e di guerre ultrasecolari.
Il cambiamento, in James, avviene ma è graduale, temprato da allenamenti costanti e prove di forza nel corso delle settimane. Questa è una cosa che ho apprezzato davvero tanto, perché il cambiamento di James è realistico e ben impostato, mai affrettato, davvero perfetto.
Simone Chialchia, nel narrare una Cividiale del Friuli misteriosa e interessante che ha reso sicuramente giustizia al suo paese. Non dimentichiamo la sua capacità di riportare fatti storici e di piegarli – per così dire – sotto il proprio volere, adattandoli ad un contesto fantastico, che non è una cosa tanto semplice.
Sarà un viaggio costante, dove i richiami storici non mancheranno, dalla distruzione di una colonna nella Cattedrale di Cividiale del Friuli alla disfida di Barletta tra Francesi e Italiani avvenuta nel 1503.
Personalmente, non mi sento in questo momento di muovere critiche all'autore e alla sua opera. L’ho trovata una lettura piacevole, interessante, divertente e soprattutto educativa dove i personaggi non sono mai scontati.

Recensito in Italia il 28 aprile 2020
Una mamma spesso fuori per lavoro e un padre di cui non conosce nemmeno il nome; il suo migliore amico si chiama Brewal ed è un golden retriever dal pelo dorato.
Per aiutare la madre, James lavora il fine settimana e vive la vita giorno dopo giorno, senza tante aspettative. Eppure, un giorno a causa di una (apparentemente innocua) pietra, la sua vita cambierà per sempre.
James Biancospino è un personaggio realistico, che nella prima parte del romanzo non si abbandona alla parte dell’eroe senza macchia e senza paura, ma di un giovane ragazzo, giustamente spaventato, che si trova in un nuovo mondo fatto di magia e di guerre ultrasecolari.
Il cambiamento, in James, avviene ma è graduale, temprato da allenamenti costanti e prove di forza nel corso delle settimane. Questa è una cosa che ho apprezzato davvero tanto, perché il cambiamento di James è realistico e ben impostato, mai affrettato, davvero perfetto.
Simone Chialchia, nel narrare una Cividiale del Friuli misteriosa e interessante che ha reso sicuramente giustizia al suo paese. Non dimentichiamo la sua capacità di riportare fatti storici e di piegarli – per così dire – sotto il proprio volere, adattandoli ad un contesto fantastico, che non è una cosa tanto semplice.
Sarà un viaggio costante, dove i richiami storici non mancheranno, dalla distruzione di una colonna nella Cattedrale di Cividiale del Friuli alla disfida di Barletta tra Francesi e Italiani avvenuta nel 1503.
Personalmente, non mi sento in questo momento di muovere critiche all'autore e alla sua opera. L’ho trovata una lettura piacevole, interessante, divertente e soprattutto educativa dove i personaggi non sono mai scontati.
