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Insieme nel buio Formato Kindle
Prima della “Trilogia delle Erbacce” ci furono questi 3 racconti. Se i temi sono diversi, ciò che accomuna questa scrittura a quella che verrà in seguito, è il desiderio di mettere in scena, in uno scenario periferico della provincia ligure, il sopruso, la violenza, la menzogna. Elementi che appariranno anche nelle storie seguenti, ma con minore furore, più distacco.
Nel racconto “Il risolutore” le frequentazioni di un candidato alla Provincia rischiano di mandare a monte mesi di campagna elettorale, proprio quando la vittoria è a un passo. Ci penserà “Il risolutore” a risolvere il problema. Mentre ne “La lezione” è il confronto, senza misericordia né futuro, tra una giovane che vive in un container nel bosco e un imprenditore senza scrupoli il cuore “bello e terribile” che conclude questa opera piccola, ma interessante.
Storie brevi, scene di vita di provincia che registrano la deriva di una società verso un territorio dove compassione o pietà sono concetti meno che astratti: perché si sono dissolti per sempre. Forse.
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione27 maggio 2010
- Dimensioni file297 KB
Dettagli prodotto
- ASIN : B003ODIXZ4
- Editore : Marco Freccero; 3° edizione (27 maggio 2010)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 297 KB
- Utilizzo simultaneo di dispositivi : illimitato
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 141 pagine
- Recensioni dei clienti:
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Non conosco l’Autore tranne che per questo trittico di racconti che ho letto. Di conseguenza non giudico la diversità fra una scrittura giovanile e una più matura, e nemmeno l’editing poiché l’Autore stesso afferma di averne compiuto un successivo a distanza di anni, ma leggero per non snaturare la sua prima fase di scrittura. Onestamente mi aspettavo tre racconti Noir, o meglio... tre storie nere liguri. Invece i temi trattati nelle prime due, sono concretamente politici, mentre solo l’ultima storia, quella che reputo più rilevante, è più associabile a un noir. Possiamo comunque affermare che gli orrori di tutti i giorni descritti in queste tre storie, siano indiscutibilmente reali e non artefatti come racconti di “genere”.
Nel dettaglio...
“Insieme nel Buio”
Osvaldo Spaccapietra si reca nell’orto da cui non riesce nemmeno a far crescere la gramigna, ma purtroppo non fa ritorno a casa. La moglie e il figlio decidono di recarsi sul posto, facendo una macabra scoperta... il cane di Osvaldo, un terrier, penzola da un ramo con una corda al collo. Michele Parodi, ciclista che ha dichiarato guerra al colesterolo, durante l’abituale giro nei boschi del sabato pomeriggio, incontra un sospetto SUV nero che quasi non lo travolge, e dietro la curva, in lontananza, la macchina in fiamme di Osvaldo Parodi. Inizia così una storia apparentemente noir, ma ben presto ci si accorge a sfondo ambientale. E quando Marco Strassera del ministero degli interni ricompare nel piccolo paesino ligure chiedendo un incontro con il vecchio amico Marco, la banale storia diventa spinosa e pericolosa. Il finale ricorda che in certi loschi ambienti frequentati da truffatori, ricattatori e dalla doppia personalità peggio di Due Facce, acerrimo nemico di Batman, ma sicuramente più potenti dei cosiddetti ladri da quattro soldi che affollano le galere, non si può essere mai al sicuro... e alla fine da cacciatori si diventa prede a sua volta.
“Il Risolutore”
Anche questo secondo episodio o racconto, è ambientato nella decadente scena politica. E se con il primo qualche parvenza d’interesse a sfondo noir c’era, soggettivamente con quest’ultimo, l’attenzione incomincia a scemare. Si parla del candidato di turno che è ricattato a causa di un video che lo ritrae con la solita prostituta, come se i politici non possono avere una sessualità definita e del tutto personale (forse dovrebbero inneggiare di meno alla perduta moralità, anche se ben sappiamo che tutto il mondo è paese, e soffermarsi senza essere scoperti con i pantaloni calati, sul programma di ripristino di un paese ormai giunto alla rovina)… famiglia a parte. Infatti, anche se moralmente sbagliato, non si pensi che solo i politici adottino soluzioni trasgressive e irrispettose verso la propria consorte, per regalarsi ore di sesso sfrenato. Ed ecco che entra in gioco il Risolutore che deve sistemare l’ennesimo pasticcio al profumo di sesso. Tutto il racconto è incentrato sulla figura di quest’ultimo, il Giovane Apprendista Stregone o sua spalla e il Candidato. Tutte le manovre o supposizioni sul recupero del video incriminato, sono giocate a tavolino nell’ufficio del Risolutore, e quindi l’intero testo è improntato quasi del tutto sul dialogo. Anche se non sono le tematiche che preferisco, devo ammettere che i dialoghi sono ottimamente sviscerati, non tediosi ne pesanti. In ultima analisi conosciamo il buon cuore del Risolutore verso la figura del padre, a discapito di quello della massa. Pensare solo a se stessi, con estensione (solo in alcuni rari casi) ai famigliari, per un beneficio del tutto personale, è quello che si evince dalla morale di questo racconto.
“La Lezione”
Come ogni festa natalizia comanda, Francesco Mari si sfrega le mani nel suo piccolo negozio di gioielleria, “EffeEmme” per l’esattezza, con il pensiero latente di quanti guadagni possa mettersi in tasca. Infatti, Giovanni Battista della Rovere, attempato imprenditore, entra nel negozio per portare a termine un cospicuo ordine, ma la giovane commessa si rende conto riponendo i panni scuri, della mancanza di un anello. Il ladro viene smascherato, il titolare vigliacco tace ogni commento, e puntualmente la ragazza viene ingiustamente licenziata.
Così inizia questa storia amara che parla del potere economico e dell’ingiustizia.
Roberto e Luca sebbene differenti per carattere, riconoscono la chiamiamola presunta “cleptomania” (per usare una licenza poetica scherzosa) del padre nel volersi giustamente appropriare di un piccolo regalo che osa prendersi da solo per i suoi stupidi privilegi, che noi chiameremo maleducazione, arroganza, presunzione, stupidità, boriosità che ben si accompagnano per quel gesto deprecabile. Ma a nulla vale la tenacia di Roberto sul fratello Luca per tentare di far ragionare il padre a non intentare una causa irreparabile e discriminatoria nei confronti della giovane commessa. Sebbene il finale sia crudo, Giovanni Battista Della Rovere, imparerà una lezione difficile da dimenticare che segnerà la sua vita per sempre, in un interminabile giro delle lancette che ripercorreranno in loop sempre la stessa ora... l’ora della colpa! In tutta onestà, è il racconto che preferisco.
In passato ho letto racconti, a volte non mi hanno lasciato nulla, altre volte erano piacevoli. A volte ti ritrovi testi gratuiti e orrendi in tutto e per tutto.
Mi sono imbattuto in 'Insieme nel buio e altri due racconti'. La copertina è piacevole, il titolo intrigante e il fatto che fossero tre racconti mi ha ulteriormente spinto a pensare: «Perché non provare?».
Detto, fatto. Mi sono messo a leggere l'anteprima del testo e mi è piaciuta. Poco dopo sul mio Kindle PaperWhite è arrivato 'Insieme nel buio e altri due racconti'. E poco dopo ancora mi sono messo a leggere e a divorare la raccolta pagina dopo pagina.
L'autore fa una premessa di umiltà, quasi come a dire: 'stai leggendo poca roba'. Sarà anche vero, ma a me queste tre piccole novelle sono piaciute un bel po'. Sì, perché credo si tratti di novelle. Il mio PaperWhite indicava che per ognuna avrei impiegato più o meno 1 ora e 20 minuti per leggerle, per un totale di quattro ore.
Perché mi è piaciuto questo testo? Perché ti fa immedesimare nelle storie, pare di essere presente lì sul luogo dell'avvenimento grazie alla ricchezza dei piccoli dettagli descritti. Non ho mai prestato attenzione a questa cosa perché in genere nei libri si trova scritto 'bevve il caffè', 'preparò il caffè', ecc' Qui invece, attraverso piccolissime azioni, vedi un personaggio girare il cucchiaino nella tazzina del caffè, vedi un altro preparare il caffè, attraverso i vari gesti di cui questa azione si compone, senza ovviamente interferire con la storia, ma accompagnandola e arricchendola di quotidianità e, quindi, di verità.
Si descrivono situazioni e personaggi ordinari, ma ben delineati, perfettamente in tema con gli avvenimenti degli ultimi anni: si parla di cattiveria, si parla del male, male semplice, ma estremo. Ho intravisto dietro queste parole, dietro la costruzione delle frasi, della trama, l'influenza di vari scrittori classici e, nell'ultimo racconto, mi è sembrato di scorgere alcune influenze del miglior Stephen King. Come? Dal modo in cui i personaggi vengono fuori da storie semplici e dirette. Il modo di muoversi, di parlare e agire del gioielliere era così naturale che per un attimo ero anche io in quella gioielleria a vivere il momento drammatico della sopraffazione.
Anche la costruzione dei dialoghi è fatta in modo che la storia prosegua, vada avanti, arricchisca il lettore attraverso la conoscenza sì della trama, ma anche dei personaggi. Quindi niente è lasciato al caso. Dai dettagli di un caffè, allo scorcio del traffico che si vede da una tendina, alle intenzioni dei personaggi a esprimere il male, alle vittime sacrificali di questa terra. Senza gente che subisce, non ci sarebbe chi esprime il suo potere perché può farlo e sentirsi con le spalle coperte, giusto?
Qualche difetto nella storia come diceva lo scrittore? Niente di manco lontanamente paragonabile ai testi che ho letto in questi anni. E lo stile nel complesso mi è davvero piaciuto tanto.
Questa opera mi ha fatto diventare avido di lettura e, infatti le quattro ore sono passate in appena due giorni, spingendomi a comprare 'Non hai mai capito niente', altra raccolta di racconti di questo autore ancor prima di finire 'Insieme nel buio e altri due racconti'. Bella cosa la buona scrittura, eh?
Chi è l'editore del testo? L'autore stesso. E direi che rappresenta uno di quei pochi selfpublisher che vanno letti.
Consigliatissimo a tutti.
Non sono dei capolavori ma la lettura è tutto sommato scorrevole, anche se non sempre proprio avvincente.
Per chi conosce i luoghi, il riconoscere o semplicemente il "credere" di riconoscere dove si svolgono le vicende aggiunge un interesse in più
Le storie stanno in piedi e tutto sommato danno anche qualche spunto di riflessione personale.
Lo consiglio.