High Rise - La Rivolta

Negli esseri umani, sotto la patina della civilizzazione, albergano pulsioni primordiali che aspettano solo un’occasione propizia per scatenarsi in tutta la loro violenza: è questo il messaggio del film “High Rise - La rivolta” di Ben Wheatley, tratto dal celebre romanzo “Il Condominio” di J.G. Ballard. La pellicola presenta qualche differenza rispetto al libro, ma gli elementi essenziali della trama (atmosfere inquietanti, ferocia, caos e paranoia) sono stati perfettamente resi dal regista.

L’azione si svolge a Londra negli anni ’70. Il grattacielo, dotato di tutti i più moderni comfort, si presenta inizialmente come una sorta di isola felice da cui quasi non sembra necessario uscire, tanto è accessoriato. Una serie di blackout, e di conseguenti malfunzionamenti dei principali servizi, mette a nudo la fragilità della struttura, dovuta alla sua eccessiva complessità. I blackout sono il casus belli che fa esplodere tensioni già presenti all’interno del condominio, ma finora trattenute dalle regole della convivenza civile e dal savoir-faire.

Emergono quindi lotte di classe tra i condomini dei piani bassi e quelli dei piani alti, faide tribali per il controllo di ascensori e scale, mentre i pianerottoli sono teatro di scontri fisici e barricate. Invece di fuggire da questa situazione o cercare aiuto all’esterno, i condomini subiscono una specie di oscura fascinazione da parte dell’edificio e non lo abbandonano, immergendosi sempre più in una spirale di violenza.

Emblemi del conflitto sociale sono Richard Wilder, il rozzo regista che vive al secondo piano e vuole tentare la scalata all’attico, ed Anthony Royal, l’architetto dell’edificio che si presenta come una specie di novello demiurgo e vive nel lussuoso appartamento all’ultimo piano. Su tutti spicca la figura di Robert Laing, il giovane medico protagonista che sperava di trovare nel condominio un’oasi di anonimato e che invece viene coinvolto nel caos generale e vede sgretolarsi la sua sanità mentale insieme al sistema del grattacielo.

Il film, a mio avviso, è diretto da Wheatley in maniera eccellente e recitato con maestria da un ottimo cast. I personaggi sono resi in maniera realistica ed efficace, non solo i tre principali ma anche i comprimari che popolano il vasto condominio. Costumi e ambientazioni rispecchiano bene le atmosfere e lo stile degli anni ’70. La colonna sonora è molto evocativa e sottolinea con efficacia il crescendo di follia e violenza che prende piede nel condominio.

Il DVD presenta alcuni interessanti extra (anche se in misura minore rispetto all’edizione inglese), quali il trailer, un’intervista a Tom Hiddleston (l’interprete del protagonista Robert Laing) e un breve documentario che illustra il processo creativo che ha portato alla realizzazione del film.

Avendo sinora visto High Rise solo in versione originale, ero molto curiosa (e anche un po’ timorosa) di come potesse essere stata realizzata la versione italiana. Adattamento e doppiaggio, secondo me, sono ottimi e superano l’esame a pieni voti; inoltre, trovo molto azzeccata l’aggiunta del termine “rivolta” al titolo del film, in quanto ne rispecchia bene lo spirito. Esprimo quindi il mio plauso a Movies Inspired per aver reso disponibile al pubblico italiano questo splendido e coinvolgente film, che induce a riflettere sulla natura dell’uomo e sugli istinti che animano la società.

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Film meraviglioso, ma deve piacere il genere...

Martina

Recensito in Italia il 28 agosto 2018

Un film che va interpretato e che deve piacere, perché non è una pellicola facile.
A mio parere va visionato in lingua originale, alcune voci originali sono meravigliose anche se il doppiaggio in italiano è ottimo.
Tom Hiddleston impeccabile come sempre, contornato da altri eccezionali attori che completano la cornice.
Consiglio anche la lettura del libro da cui è tratto il film.

marina

Disturbante e intrigante

Recensito in Italia il 21 agosto 2018

Ho preso l edizione inglese blu Ray. Nulla da dire, buon prodotto, contenuti extra, arrivato nei tempi. Sulla storia che dire? È come me l aspettavo avendo letto il libro di Ballard, anche se ci sono alcune differenze non da poco, ma che non influiscono con la storia. Questa è al limite del paradossale, e a volte talmente inverosimile da sembrare possibile.. Insomma, secondo me è un film particolare che potrà piacere o meno, di certo fa riflettere e in alcuni punti lascia con l'amaro in bocca. Gli attori sono bravissimi, soprattutto hiddlestone che è davvero credibile nelpersonaggio pperennemente in bilico tra ragione e follia. Se potete guardatevi in lingua originale, secondo me la versione italiana perde un po'. Belle anche le musiche, anni 70, ma riarrangiate.

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Cliente Amazon

Sono indeciso.

Recensito in Italia il 31 marzo 2019

La storia di base è molto interessante, regia e fotografia, meravigliose.
Il film nella prima parte (che poi è quella più 'vuota', dove non succede quasi nulla) mi è piaciuto, nella seconda parte però... Non mi ha convinto, la rivolta appunto avviene troppo velocemente, e poi si intoppa,diventa tutto eccessivamente confusionario.
Sicuramente, devo rivederlo.

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Stefano

Bella trasposizione.

Recensito in Italia il 8 maggio 2018

Ho dato una valutazione eccellente perchè portare Ballard (autore del romanzo 'Il Condominio' dal quale il film è tratto) su pellicola non è per niente semplice! I tempi cinematografici obbligano a tralasciare qualcosa, ma in questo film il regista ed i suoi collaboratori hanno saputo fare un ottimo lavoro. Consigliato.
Amazon.it impeccabile come sempre. :)

Recensito in Italia il 27 luglio 2022

Senza dubbio il film piu' brutto mai visto...super sconsigliato.....

Francesca Tulli

Doppiato e adattato bene

Recensito in Italia il 18 luglio 2017

Tralasciando il giudizio sul film che è personale (io lo trovo molto bello ma non è facile da digerire) le cinque stelle sono per il bellissimo adattamento e doppiaggio italiano.

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Michela

High rise

Recensito in Italia il 27 luglio 2019

Bellissimo..ho aspettato parecchio che uscisse anche in Italia...ma non mi ha deluso.

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bénédicte

L'apocalypse version seventies

Recensito in Francia il 5 maggio 2018

Un film étrange, mêlant une énergie folle (mention spéciale à Luke EVANS, excellent) et le néant et l'anarchie d'une fin du monde façon le Fléau de Stephen King. Une bande son exceptionnelle et un Tom Hiddelstone surprenant. A voir !

Xavier C.

Social & Comportementalisme.

Recensito in Francia il 26 novembre 2019

Un film incontournable sur la mécanique social.
L'une des meilleurs réalisation du genre de ces dernières années.

H. Fischer

Takes you on a wild ride as art films tend to do.

Recensito in Canada il 29 dicembre 2017

If you don't like art movies, then walk away now! If you do, I'd say give this a chance. This movie is wild, and as many art movies do, doesn't always make a lot of sense. If you have read the book, you will know that in general, the story is pretty odd, so they are only following the source material. The sound track is pretty awesome, and suits the movie well. Visually the movie is very interesting, and the overall theme invites introspection. I totally respect that some will not like this movie, but I personally enjoyed it.

Mattscheibenvorfall

High-Rise

Recensito in Germania il 14 dicembre 2016

London, 1975. Dr. Robert Laing bezieht sein neues Appartement in einem hochmodernen, vollkommen autark konzipierten Hochhaus etwas außerhalb der Stadt. Eigentlich will er nur zurückgezogen und in Ruhe dort leben, aber schnell wird er von der alleinerziehenden Charlotte in seine neue Nachbarschaft eingeführt. Die Gesellschaftsstruktur dort ist streng unterteilt in Ober- Mittel- und Unterschicht, doch während die dekadente Oberschicht ausschweifende Partys feiert, erprobt die Unterschicht mehr und mehr den Aufstand, und als die Lage letztlich vollkommen eskaliert, befindet sich Laing mittendrin.

Vielmehr kann über den neuen Film von Ben Wheatley auch kaum verraten werden, denn die Eigendynamik der Ereignisse und folglich auch die von High-Rise selbst sollte man idealerweise möglichst unvorbereitet erleben. So kann sie ihre sogartige Wirkung am besten entfalten. Wheatley fiel mir das erste Mal 2011 mit seinem Film Kill List auf, ein typischer Fall von: klang interessant genug, um ihn spontan in der Videothek auszuleihen ohne irgendetwas über ihn zu wissen. Was soll ich sagen? Kill List war ein sehr eigenwilliger Genre-Bastard, der mich vollkommen unvorbereitet traf, mit sich riss und inzwischen zu meinen Lieblingsfilmen gehört. Der Nachfolger Sightseers war weniger sperrig, dafür aber typisch britisch voller schwarzem Humor geknüpft an absurde Gewalt. Und auf seinen im Frühjahr erscheinenden Free Fire bin ich jetzt schon gespannt. Alles in allem zählt Wheatley für mich eindeutig zu den aktuell spannendsten und interessantesten "Jung"regisseuren. Und seine Adaption des Romanes High-Rise von J. G. Ballard macht da weiß Gott keine Ausnahme, eine erschreckende Dystopie, eine Meditation über die wahren Seiten der menschlichen Existenz, ein grausames, architektonisches Sozialexperiment im schnellen Vorlauf und gleichzeitig ein Film voller winziger wie brillanter Ideen in der Inszenierung, visuell berauschend umgesetzt und zum Teil mit wahnsinnig guten Bildern versehen. Der Firnis der Zivilisation ist ohnehin schon dünn genug und es braucht nicht viel, um ihn reißen zu lassen, denn hinter jeder Ecke lauern schon die Atavismen. Ähnlich wie der 2013 von Bong Joon-ho realisierte Film Snowpiercer erzählt High-Rise von einer absehbaren Revolution und unterteilt seine Gesellschaftsstruktur in verschiedene Abschnitte. Der Unterschied besteht lediglich in ihrer Ausrichtung: wo Snowpiercer mit einem riesigen Zug als Setting seine Schichten horizontal in eine Vielzahl von Waggons unterteilt, da geht High-Rise den Weg in die Vertikale, wenn Arm und Reich durch die Anzahl der Stockwerke zwischen ihnen separiert sind und Anthony Royal als Architekt, Schöpfer und geistiger Vater des High-Rise im Penthouse mit Garten und Pferd residiert, ganz analog zu dem großen Wilford an der Spitze seines Zuges.

Royals architektonischer, künstlich herbeigeführter Lebensraum ist in seiner Konstruktion an sich schon ein Pulverfass mit kurzer Lunte, aber als seine Bewohner beginnen, die Außenwelt und ihre täglichen Beschäftigungen zu ignorieren, greifen zunehmend Chaos, Verrohung und Barbarei um sich, bis die Menschen und auch der so distanziert vernünftige Laing sich in den sozialen Zusammenbrach regelrecht verlieben, ihn geradezu genießen und mehr und mehr zelebrieren als alleinigen Mittelpunkt ihrer Existenz. Verdrängte Wünsche und unterdrückte Verhaltensweisen brechen sich Bahn und werden entfesselt, die oberen Klassen beginnen eine Art Stammesherrschaft zu errichten, drehen sich in ihrer Dekadenz immer mehr im Kreis, während ihnen die Bedürfnisse der unteren Klassen immer egaler werden. Eine buchstäblich mörderische Kombination, wenn dann der vermeintliche Pöbel den Aufstand probt und die doch so viel besseren Eliten sich dagegen wehren, um den Status Quo um jeden Preis zu erhalten. Soziale Regeln und moderner Fortschritt können nicht verhindern, dass sich die Bewohner des High-Rise selbst zurück in die Steinzeit befördern. Beschäftigt man sich mit High-Rise ein wenig intensiver, dann kommt einem auch unweigerlich David Cronenberg in den Sinn. Zu einen natürlich, weil er als Regisseur mit seinem Film Crash bereits 1996 eine Vorlage von J.G. Ballard adaptierte, zum anderen und vor allem aber auch, weil er selbst 1975 - dem Erscheinungsjahr des Romanes High-Rise - mit Shivers einen thematisch ganz ähnlich gelagerten Film in nahezu identischem Setting inszenierte. Zwar handelt Shivers von durch einem Parasiten zu sexbesessenen, mordenden Bestien mutierten Menschen, der zugleich auch so übertragen wird, aber die dystopische Vision eines in Anarchie und Chaos zerbrechenden und versinkenden Hochhauses ist die gleiche. In der Prämisse unterscheiden sich beide Filme, im weiteren Verlauf jedoch zunehmend weniger. Und um den Bogen wieder zurück zu schlagen: wo Snowpiercer am Ende für sich eine verhältnismäßig simple Lösung für seinen Konflikt findet und den Zug als Symbol für den rücksichtslosen wie unterdrückenden Kapitalismus entgleisen lässt, damit etwas neues entstehen kann, da erliegt High-Rise nicht solch romantischen Illusionen und bietet schlicht keine Lösung, wenn sich die Bewohner des Hochhauses hinter dessen Wänden von sozialem Druck, Erwartungen und Anstand befreit einfach weiterhin hemmungslos in ihren Machtkämpfen austoben bis nichts mehr übrig ist.

High-Rise ist ein etwas eigenartiges Zwitterwesen, ist der neue Film von Ben Wheatley doch irgendwie weder Independent, noch Mainstream-Kino, platziert sich zielstrebig genau zwischen diesen beiden Polen und fühlt sich sichtlich wohl in diesem Spagat. Visuell weiß der Film auf allen Ebenen zu überzeugen, erfreut zugleich mit einem gelungenen und starken 70er Jahre Kolorit und einigen wirklich cleveren Einfällen in der Inszenierung. Mit einer sogartigen, dichten Atmosphäre zwischen Faszination und Abscheu und schauspielerisch durchgängig stark und ohne nennenswerte Ausfälle, gewährt High-Rise dem geneigten Zuschauer einen tiefen und zuweilen verstörenden Blick in menschliche Abgründe und offenbart eine Gesellschaft, deren Fassade nach und nach weg bricht.

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Paul Tapner

Screaming and dying in the high rise block

Recensito nel Regno Unito il 20 luglio 2016

JG Ballard's classic 1970's dystopian novel comes to film.

For the uninitiated: Ballard wrote a lot about society. It's strictures. How easily it could all break down. And how people might react to being able to live a life without any of the social codes. High Rise is set in a very modern high rise block of flats, in London of the mid seventies. Tom Hiddleston stars as Dr. Robert Laing. An emotionally detached man who doesn't quite seem to fit in. His new home in the high rise should give him the chance to live anonymously. But as the living conditions in the block start to break down, as all the mod cons go, a new order emerges. One where Laing might finally find what he's been looking for.

The word always used to describe Ballard's books is 'Ballardian.' A reference to the very particular style and themes they always had. Books that depend on style are usually not the easiest things to film. But director Ben Wheatley really gives it a go.

Tom Hiddleston carries the film superbly well, with a brilliantly understated performance. He is surrounded by a stellar cast who give it their all as well. And all turn in great performances. The 70's style is superb. The look and feel of everything is just right.

As a whole, it does succeed at creating something Ballardian on the big screen. Something that uses acting and imagery rather than prose to create the same kind of style.

The ideas of the book about society, and how people might act if they had a chance to let out their baser urges, are all there and quite thought provoking with it. All of which means there is some pretty extreme stuff in here at times. Also, it's not a film that animal lovers will enjoy.

Class war enters the story also, but the idea of the super rich vs the lower ranked people is a pretty timely one, so it goes with the movie well.

This really is Ballard on the big screen. And it really is an adaptation that completely succeeds. But it just falls short of five stars. Becuase it's not an easy watch at times. The fact that it's not really plot driven, and doesn't have sympathetic characters, does make it somewhat languid at times. Also, the score is an aquired taste. And not really one that I got. Although I seem to be in the minority in that respect. Structurally wise as well, it opens with a conceit that has become overused in tv of late, which is annoying when tv does it. So I'm not entirely convinced if that was necessary.

So what those who haven't read the book will make of it is going to be another matter of opinion. But for Ballard fans, this is what we've been waiting a long time for.

The dvd has the following language and subtitles options:

Languages: English.

Subtitles: English.

The disc begins with a short logo piece for the dvd company that you can't skip. And then three trailers that you can, via the next button on the dvd remote.

Extras:

An audio commentary from Tom Hiddleston, the director, and the producer.

Bringing Ballard to the big screen: a three minute long featurette. One of those pieces that has clips from the movie and cast and crew extolling it. But some of their comments are pretty interesting.

Cast interviews: Four individual interviews done on set with Tom Hiddleston, Sienna Miller, Luke Evans, and Jeremy Irons. They can only be watched individually. All the interviews do use mostly the same stock questions. But all are really great, thanks to the four being excellent and very articulate interviewees. The interviews run for twenty two, six, sixteen and thirteen minutes respectively. And are all well worth a watch.

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