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Il piacere Copertina flessibile – 19 settembre 2023
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Il piacere è il primo romanzo di D’Annunzio, e l’opera che sancisce definitivamente la sua consacrazione nel panorama letterario italiano. Sullo sfondo di una Roma umbertina salottiera e mondana si snodano le vicende del conte Andrea Sperelli, un uomo raffinato, privo di senso morale, amante dell’arte e del bello, infaticabile seduttore e costantemente alla ricerca di piaceri perversi. Combattuto tra Elena, l’amante sensuale e amorale, e la più spirituale Maria, non riesce a trovare un equilibrio interiore, troppo debole per contrastare la propria natura languida e malinconica. Ma Sperelli non è semplicemente il protagonista di un romanzo: incarna piuttosto uno stile di vita, un modello estetizzante, un’ambizione superomistica che mira a “far della propria vita un’opera d’arte” (e dietro il quale emerge in controluce il profilo dello stesso D’Annunzio, che proprio in quegli stessi anni frequentava assiduamente l’ambiente dei salotti romani). Primo esempio di personaggio decadente della letteratura italiana, ne riassume tutte le caratteristiche: inquietudine, languidezza, ricerca del piacere e dell’attimo perfetto, egotismo narcisistico, mutevolezza d’animo. A tutto questo il protagonista affianca anche una sorta di insoddisfazione, un vuoto interiore che nulla riesce a colmare, e una dichiarata amoralità. Sperelli-D’Annunzio diviene così il simbolo e lo specchio della smania di grandezza della piccola borghesia ottocentesca, con la sua velleitaria ricerca del successo sociale e mondano.
- Lunghezza stampa296 pagine
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione19 settembre 2023
- Dimensioni13.97 x 1.7 x 21.59 cm
- ISBN-108867583247
- ISBN-13978-8867583249
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Dettagli prodotto
- Editore : Edimedia (19 settembre 2023)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 296 pagine
- ISBN-10 : 8867583247
- ISBN-13 : 978-8867583249
- Peso articolo : 449 g
- Dimensioni : 13.97 x 1.7 x 21.59 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 474,015 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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Premesso che la versione elettronica è ottima, con pochissimi refusi e una buona prefazione ricca di informazioni, parlerò prima della trama, e poi della forma. Non sopporto questi nobilastri dell'800 privi di professione, interessati solo a nutrire il proprio ego smisurato e, come lo Sperelli, "far della propria vita un'opera d'arte". Non sopporto queste signore cacciatrici di buoni partiti, altalenanti fra i diversi e sempre più danarosi amanti, antesignane di quelle gentili signorine ora denominate escort e dedite per gran parte del loro tempo a infiocchettarsi e spostarsi dall'uno all'altro salotto. Signore che non si dedicano mai ai propri figli se non per gingillarsene, per il resto affidandoli a governanti pazienti. Non sopporto le aste dei beni dei nobili caduti in disgrazia, non sopporto chi le frequenta e gode solo dell'accumulo di ciò che riesce in squallida tenzone a far proprio.
Perché allora mi ostino a leggere libri del genere de Il piacere? perchè ne amo la forma, accuratissima nella ricerca di parole obsolete, che mi obbligano a ricerche sul vocabolario generico ed etimologico, che mi fanno scoprire definizioni desuete e cariche di significati: con D'Annunzio (al quale rimprovero la traduzione in italiano dei nomi di battesimo - Ludovico Beethoven, Roberto Schuman, Giorgio Byron... - ed altresì l'utilizzo esagerato di termini stranieri - home, luncheon...) ho imparato colori di cui non conoscevo l'esistenza (tané, mavì, bistro, paonazzo...) definizioni sottili, come l'iride lionata, la turchina liquefatta, ho letto meravigliose descrizioni dell'indole femminile piuttosto che della potenza della poesia, e mille altri merletti e ceselli costruiti, infine, solo da potenti parole ben allineate. Questo, per me, il suo indiscutibile valore, soprattutto in un momento in cui la nostra bella lingua italiana sta perdendo ogni giorno un po' del suo potenziale espressivo e tanta sua musicalità.
Detto ciò, se qualcuno vuole discutere di questi miei pareri, la mia mail è pubblica proprio per questo scopo. Ciao, lettori!
Difficile anche trovare una prosa da una parte tanto aulica, colma di piccoli barocchismi, di tante parole straniere alla moda (allora), di grandi latinismi. E Il piacere piace, perchè è colto, perchè naviga tra accadimenti e riflessioni, perchè è un viaggio nell'animo e nell'arte umana, perchè, come direbbe un contemporaneo, è terribilmente "credibile". Difficile, per un italiano, non leggerlo.
E aggiungo: Andrea Sperelli, il protagonista, è un Jep Gambardella (protagonista del film La grande Bellezza), giovane e trasportato indietro di 100 anni: è più vitale, intransigente, inesperto e ingenuo. Jep è disicantato, Andrea si fa incantare, entrami sono innamorati di sè stessi. Sono la stessa persona.
Assolutamente piacevole ma non troppo scorrevole.
La bellezza e la profondità nell'analisi dei particolari femminili, ambientali, psicologici, sebbene di eccezionale valore va a rallentare la scorrevolezza del testo. Tuttavia nell'insieme è sempre molto fluente e con una metrica che aiuta a metabolizzare il tutto