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Estratto Estratto
Kiss me like you love me 2: A dangerous game: Versione italiana Formato Kindle
Dopo essere sopravvissuta a stento all'attacco di Player 2511, Selene decide di tornare a Detroit con la madre per riprendere le redini della propria vita e tentare di dimenticare Neil, i suoi occhi dorati e il suo atteggiamento contraddittorio. Nonostante ormai si sia resa conto di provare sentimenti profondi per lui, la ragazza ha infatti compreso che Neil non è in grado di lasciarsi amare da nessuno, tantomeno da lei, e che la sua psiche è segnata da cicatrici indelebili che non gli permettono di vivere una vita normale. Tuttavia, quando lo rincontra dopo qualche tempo, Selene si accorge di non poter fare a meno di Neil e di voler provare a stargli accanto lo stesso, nonostante le difficoltà. Il ragazzo si trova così a dover lottare contro se stesso e i suoi mostri nel tentativo di ricambiare Selene, seppure a modo suo. Come se ciò non bastasse, Neil è costretto a stare all'erta, perché Player 2511 è ancora in agguato e determinato ad avere la sua vendetta. Nessuno è al sicuro e la paura è tanta, perché la posta in gioco è la vita stessa...
Il secondo, emozionante volume della serie di Selene e Neil, che sono già arrivati dritti al cuore delle lettrici.
- LinguaItaliano
- EditoreSPERLING & KUPFER
- Data di pubblicazione8 ottobre 2019
- Dimensioni file1025 KB
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Descrizione prodotto
Dalla seconda/terza di copertina
Dettagli prodotto
- ASIN : B07XYC56GY
- Editore : SPERLING & KUPFER (8 ottobre 2019)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 1025 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 630 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 68 in Letteratura erotica (Kindle Store)
- n. 115 in Letteratura erotica (Libri)
- n. 882 in eBook romanzi contemporanei
- Recensioni dei clienti:
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L’anima di Neil continua a combattere contro di lui, il quale è convinto di vivere un’agonia immortale. Le donne, ma credo chiunque lo guardi, lo appellano come adone, come l’ottava meraviglia del mondo, come il dio del sesso, quando lui in realtà si sente solo uno scarto. La spazzatura che non puoi riciclare, perché hanno usato in troppi, o semplicemente perché creata in maniera “difettosa”. Non crede nella scrittura di un lieto fine per lui, non crede ci possa essere qualcosa oltre quello che vede solitamente. Non crede e basta.
È talmente immensa la sua mente però, nonostante sia piena di dolore e consapevolezza, che paradossalmente viene continuamente rinchiusa in quella gabbia che è stata la sua esperienza.
Posso comprendere chi non capirà i suoi modi di pensare/fare, ma, come direbbe Neil, non chi li giudica.
È d’abitudine per chi cresce in maniera differente, “pensare” istintivamente ad additare, purtroppo lo facciamo tutti. Abbiamo costantemente paura dell’“altro”. E d’altronde è lo stesso sentimento provato da Neil, il quale non si lascia “toccare” facilmente, quando succede, se succede.
La sua esperienza, così grande e indisciplinata, non è altro che la sua prigione. Strano a dirsi, vero?
Quando sperimenti apri la tua mente ad altre conoscenze, Neil ha invece avuto l’obbligo di sperimentare una sola esperienza. Nessuno ha detto però alla sua “insegnante” che per ogni esperienza c’è un limite, ma soprattutto un’età, non tanto anagrafica ma quanto piuttosto mentale.
L’obbligo e il momento sbagliato hanno plasmato la personalità di Neil in uno schiavo del suo stesso sapere. Forse è per questo che è così strabiliante: ti lascia a bocca aperta non solo per la sua innegabile bellezza, ma principalmente per la sua cultura. Quest’ultima credo sia stata la sua unica compagna di solitudine, insieme ai suoi incubi e disturbi. È stato il suo passe-partout per la libertà, per raggiungere, quando poteva, la sua Isola che non c’è.
Noi appelliamo tutto questo come “situazione complessa”, ma, è veramente complesso questo comportamento? O siamo noi ad identificarlo così semplicemente perché non accettiamo di fallire? Cosa c’è di così “complicato” nel comportamento di Neil? È così trasparente invece, così puro il suo pensiero da renderne difficile la lettura solo a quelli che la purezza non la conoscono. Non c’è filtro o analgesico che possa aiutare a leggerlo perché “è” e basta.
E poi … beh, c’è Selene. Vorrei parlare a lungo di lei, o perlomeno più di quanto lo si faccia già perché è una figura importante, che molto spesso viene involontariamente oscurata dalla dominanza di Neil.
Lei è una di quelle persone che usa gli occhi per osservare e non solo guardare. I suoi occhi percepiscono quello che Neil non dice, il loro famoso linguaggio muto.
Avverte il suo disagio travestito da arroganza senza farglielo pesare. Entra nella sua vita in punta di piedi, come farebbero le fate, senza dispiegare le ali, perché non ha mai certezze, ma soprattutto, perché non ha paura. Sicuramente prova timore per alcuni suoi comportamenti, ma solo perché sta imparando una nuova lingua che prima non conosceva, il linguaggio di Neil.
Ha una forza che veramente credo sia difficile anche solo da immaginare. Per tutto il tempo è come se stesse accanto ad un muro umido: la assorbe e la assorbe ancora, senza darle altro. Perché non gli è stato insegnato. Lui non sa cosa significa concedersi, non sa cosa vuol dire dare per volere, ma solo dare per dovere.
È qui che penso lei sia importante più di quanto si pensi. Oltre ad essere la “lente d’ingrandimento” di Neil e dei suoi neosentimenti, lei sarà colei che gli insegnerà a concedersi, a dare per volere.
Lui inconsapevolmente le ha insegnato la cosa più importante: la forza dopo le lacrime, la stessa forza che ha dovuto imparare da bambino, e che lei adesso vuole imparare per capirlo.
E forse, chissà, lei riceverà quello che Trilli all’epoca non ha avuto …
Recensito in Italia il 4 novembre 2019
L’anima di Neil continua a combattere contro di lui, il quale è convinto di vivere un’agonia immortale. Le donne, ma credo chiunque lo guardi, lo appellano come adone, come l’ottava meraviglia del mondo, come il dio del sesso, quando lui in realtà si sente solo uno scarto. La spazzatura che non puoi riciclare, perché hanno usato in troppi, o semplicemente perché creata in maniera “difettosa”. Non crede nella scrittura di un lieto fine per lui, non crede ci possa essere qualcosa oltre quello che vede solitamente. Non crede e basta.
È talmente immensa la sua mente però, nonostante sia piena di dolore e consapevolezza, che paradossalmente viene continuamente rinchiusa in quella gabbia che è stata la sua esperienza.
Posso comprendere chi non capirà i suoi modi di pensare/fare, ma, come direbbe Neil, non chi li giudica.
È d’abitudine per chi cresce in maniera differente, “pensare” istintivamente ad additare, purtroppo lo facciamo tutti. Abbiamo costantemente paura dell’“altro”. E d’altronde è lo stesso sentimento provato da Neil, il quale non si lascia “toccare” facilmente, quando succede, se succede.
La sua esperienza, così grande e indisciplinata, non è altro che la sua prigione. Strano a dirsi, vero?
Quando sperimenti apri la tua mente ad altre conoscenze, Neil ha invece avuto l’obbligo di sperimentare una sola esperienza. Nessuno ha detto però alla sua “insegnante” che per ogni esperienza c’è un limite, ma soprattutto un’età, non tanto anagrafica ma quanto piuttosto mentale.
L’obbligo e il momento sbagliato hanno plasmato la personalità di Neil in uno schiavo del suo stesso sapere. Forse è per questo che è così strabiliante: ti lascia a bocca aperta non solo per la sua innegabile bellezza, ma principalmente per la sua cultura. Quest’ultima credo sia stata la sua unica compagna di solitudine, insieme ai suoi incubi e disturbi. È stato il suo passe-partout per la libertà, per raggiungere, quando poteva, la sua Isola che non c’è.
Noi appelliamo tutto questo come “situazione complessa”, ma, è veramente complesso questo comportamento? O siamo noi ad identificarlo così semplicemente perché non accettiamo di fallire? Cosa c’è di così “complicato” nel comportamento di Neil? È così trasparente invece, così puro il suo pensiero da renderne difficile la lettura solo a quelli che la purezza non la conoscono. Non c’è filtro o analgesico che possa aiutare a leggerlo perché “è” e basta.
E poi … beh, c’è Selene. Vorrei parlare a lungo di lei, o perlomeno più di quanto lo si faccia già perché è una figura importante, che molto spesso viene involontariamente oscurata dalla dominanza di Neil.
Lei è una di quelle persone che usa gli occhi per osservare e non solo guardare. I suoi occhi percepiscono quello che Neil non dice, il loro famoso linguaggio muto.
Avverte il suo disagio travestito da arroganza senza farglielo pesare. Entra nella sua vita in punta di piedi, come farebbero le fate, senza dispiegare le ali, perché non ha mai certezze, ma soprattutto, perché non ha paura. Sicuramente prova timore per alcuni suoi comportamenti, ma solo perché sta imparando una nuova lingua che prima non conosceva, il linguaggio di Neil.
Ha una forza che veramente credo sia difficile anche solo da immaginare. Per tutto il tempo è come se stesse accanto ad un muro umido: la assorbe e la assorbe ancora, senza darle altro. Perché non gli è stato insegnato. Lui non sa cosa significa concedersi, non sa cosa vuol dire dare per volere, ma solo dare per dovere.
È qui che penso lei sia importante più di quanto si pensi. Oltre ad essere la “lente d’ingrandimento” di Neil e dei suoi neosentimenti, lei sarà colei che gli insegnerà a concedersi, a dare per volere.
Lui inconsapevolmente le ha insegnato la cosa più importante: la forza dopo le lacrime, la stessa forza che ha dovuto imparare da bambino, e che lei adesso vuole imparare per capirlo.
E forse, chissà, lei riceverà quello che Trilli all’epoca non ha avuto …
"A Dangerous Game. Kiss Me Like You Love Me." è un libro che affonda le sue radici nel genere romance e promette di portare i lettori in un'avventura emozionante e coinvolgente. In questa recensione, esploreremo il secondo volume dell'edizione italiana e valuteremo se riesce a tenere alta l'attenzione dei lettori e a soddisfare le aspettative create dal primo libro.
Trama e sviluppo della storia:
Il secondo volume di "A Dangerous Game. Kiss Me Like You Love Me." prosegue la storia coinvolgente e appassionante dei protagonisti, immergendoci ancora di più nel loro mondo affascinante. La trama si sviluppa in modo intrigante, mantenendo viva l'attenzione del lettore e spingendolo a voler conoscere il destino dei personaggi principali. L'autore riesce a creare un equilibrio tra momenti di tensione, emozioni intense e romanticismo, creando un'esperienza di lettura coinvolgente e avvincente.
Personaggi e caratterizzazione:
I personaggi di "A Dangerous Game. Kiss Me Like You Love Me." sono ben sviluppati e tridimensionali, rendendo facile l'identificazione e l'empatia nei loro confronti. Le loro personalità sono approfondite e sfaccettate, con sfumature che emergono nel corso della storia. L'autore riesce a far emergere le debolezze, i desideri e le passioni dei protagonisti, creando personaggi realistici e memorabili che lasciano un'impressione duratura.
Stile di scrittura:
Lo stile di scrittura dell'autore è fluido ed evocativo, creando immagini vivide nella mente del lettore. La narrazione è ben strutturata e i dialoghi sono ben scritti, contribuendo a mantenere un ritmo coinvolgente. L'autore è abile nel creare tensione emotiva e nell'incanalare le emozioni dei personaggi nel modo più autentico possibile. La scrittura è coinvolgente e riesce a tenere i lettori incollati alle pagine fino all'ultima parola.
Conclusione:
"A Dangerous Game. Kiss Me Like You Love Me. Edizione Italiana (Vol. 2)" è un secondo volume avvincente e coinvolgente che soddisfa le aspettative create dal primo libro. Con una trama avvincente, personaggi ben sviluppati e uno stile di scrittura coinvolgente, il libro offre un'esperienza di lettura appagante per gli amanti del genere romance. Se sei alla ricerca di una storia emozionante e coinvolgente, questo secondo volume sarà sicuramente all'altezza delle tue aspettative.
Un vero peccato, perché a mio parere l’intero romanzo poteva concludersi con due volumi.
L’intenzione di dilungarsi è evidente per poter arrivare a scrivere un terzo volume.